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6.6 Quei bagliori colorati sopra gli astronauti sono i cavi che li reggono?

IN BREVE: No: sono semplicemente i riflessi dell’antenna montata sopra lo zaino. Il colore è dovuto alla particolare tecnica di ripresa ed elaborazione delle immagini. Se fossero cavi, perché la NASA li avrebbe usati riflettenti anziché neri?


IN DETTAGLIO: Ogni tanto nei video delle escursioni lunari si vedono dei bagliori allungati sopra le teste degli astronauti. Non sono riflessi di ipotetici cavi usati per simulare la gravità ridotta, come insinuano alcuni lunacomplottisti e come può sembrare a un profano: di solito sono riflessi della particolare antenna radio montata sullo zaino degli astronauti.

Essendo piatta e lucida (Figura 6.6-1), quest’antenna tende a non essere visibile quando è di taglio e poi ricompare, riflettendo la luce, quando l’astronauta si gira (Figure 6.6-2 e 6.6-3).


Figura 6.6-1. Dettaglio dell’antenna VHF piatta, ripiegata sullo zaino della tuta di Charlie Duke (Apollo 16). Foto per gentile concessione di K.C. Groneman e D.B. Eppler, NASA Johnson.



Figura 6.6-2. Un bagliore colorato sopra la testa di un astronauta.


Figura 6.6-3. Un altro bagliore colorato sopra la testa di un astronauta.


Questo tipo di bagliore, guarda caso, compare soltanto appena sopra lo zaino, esattamente dove si trova l’antenna.

Il bagliore è spesso colorato per un motivo molto particolare, che è comprensibile solo se si conosce bene la tecnologia usata per le dirette televisive delle escursioni lunari.

La telecamera a colori usata sulla Luna aveva un sensore in bianco e nero davanti al quale c’era un gruppo rotante di filtri colorati (Figura 6.6-4). Questi filtri si avvicendavano rapidamente, creando immagini monocromatiche, ciascuna riferita a un singolo colore primario, che venivano poi ricomposte elettronicamente sulla Terra per ricreare i colori originali.

Questo sistema era robusto e leggero, ma aveva il difetto che se un oggetto compariva solo per un istante veniva colto da uno solo dei filtri e quindi nella conversione elettronica assumeva un colore errato.


Figura 6.6-4. Il filtro rotante colorato di una telecamera lunare.


In altre occasioni si tratta di artefatti di compressione, ossia errori e falsi dettagli creati dalla conversione ripetuta dei video da un formato all’altro, per esempio per la pubblicazione su Internet: è un effetto che si nota in qualunque video copiato e convertito ripetutamente.

I video originali delle missioni lunari, ai quali bisogna sempre fare riferimento per qualunque analisi invece di basarsi su copie sgranate e riconvertite chissà quante volte, non presentano questi artefatti.

Del resto, nell’ipotesi di una messinscena sarebbe stato assurdo usare cavi lucidi riflettenti invece di cavi neri antiriflesso come quelli usati comunemente negli effetti speciali cinematografici.

Figura 6.6-5. I cavi non riflettenti usati in The Matrix (1999).